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      Né un individuo qualsiasi, né una qualsiasi azione possono essere senza significato: in ciascuno e con ciascuna si fa sempre più manifesta l'idea dell'umanità. Perciò nessunissimo fatto della vita umana va escluso dalla pittura. E gran torto si fa agli eccellenti pittori della scuola olandese, lodando esclusivamente la loro perizia tecnica, ma per il resto disdegnandoli, perché essi rappresentano di solito oggetti della vita comune: mentre invece si ritengono significanti solo i grandi fatti della storia universale o quelli della Bibbia. Si dovrebbe prima di tutto riflettere, che l'intimo significato di un'azione è affatto diverso dal significato esteriore, e l'uno spesso procede separato dall'altro. Il significato esterno è l'importanza di un'azione in rapporto alle sue conseguenze e nel mondo reale e pel mondo reale; ossia, in base al principio di ragione. Il significato intimo è la più o meno profonda penetrazione nell'idea dell'umanità, che quell'azione può dare col mettere in luce i meno comuni aspetti di tale idea; facendo che individualità nettamente e apertamente rivelantisi dispieghino – per mezzo di opportune circostanze – le loro caratteristiche. Solo il significato intimo conta nell'arte: l'esteriore conta nella storia. Entrambi sono affatto indipendenti l'uno dall'altro; possono presentarsi insieme, ma anche isolati. Un'azione altamente significativa per la storia può essere comune e banale nel suo senso interiore; e viceversa può una scena della vita comune avere un senso interiore grande, quando umani individui e umano agire e volere vi appaiano, fino alle più riposte pieghe, in una luce limpida e chiara.


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Il mondo come volontà e rappresentazione
Tomo II
di Arthur Schopenhauer
pagine 368

   





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