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      Anche può, in azioni di molto vario significato esteriore, esser l'interiore uno e identico. Così, per esempio, valgono rispetto a quest'ultimo in egual modo ministri, che sulla carta geografica si contendono terre e popoli, o contadini, che nella taverna vogliono l'un contro l'altro affermare il loro diritto a proposito di carte da giuoco e di dadi: come è indifferente se si giochi a scacchi con pezzi d'oro o di legno. Inoltre le scene e gli eventi, ond'è fatta la vita di tanti milioni d'uomini, e il loro agire e adoprarsi, la lor pena e la loro gioia, sono già di per sé importanti abbastanza per essere oggetto dell'arte; e devono, con la ricca varietà loro, dare materia sufficiente a che si dispieghi la multifronte idea dell'umanità. La fugacità stessa dell'attimo, che l'arte ha fissato in un tal quadro (detto oggi quadretto di genere), produce una lieve, particolare commozione: imperocché il fermar con durevoli tratti l'effimero mondo, che incessantemente si trasmuta, in singoli episodi, che pur danno immagine del Tutto, è tal compito della pittura, che per esso ella sembra rendere immobile il tempo, innalzando il singolo caso all'idea della sua specie. Finalmente i soggetti storici, ed esteriormente significativi, della pittura, hanno spesso lo svantaggio, che per l'appunto ciò che in essi è più significante non è rappresentabile per l'intuizione, bensì dev'esservi sovrapposto col pensiero. Sotto questo rispetto il significato nominale del quadro va di regoladistinto dal reale: quello è il significato esterno, che viene ad aggiungersi soltanto come pensiero; questo è una faccia dell'idea dell'umanità, dal quadro rivelata all'intuizione.


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Il mondo come volontà e rappresentazione
Tomo II
di Arthur Schopenhauer
pagine 368