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      Per tal motivo sono d'eccellente effetto paragoni e allegorie nelle arti oratorie. Come dice bene Cervantes del sonno, per significare ch'esso ci sottrae a tutti i dolori morali e corporali, «essere un mantello che copre l'uomo tutto quanto!». Come bene esprime Kleist allegoricamente il pensiero, che filosofi e scienziati rischiarano il genere umano, nel verso:
      Quei, la cui lampa notturna la terra tutta rischiara!20
      Come fortemente e limpidamente Omero indica Ate di mali apportatrice, dicendo: «ella ha piedi delicati, poiché non calpesta la dura terra, ma s'aggira soltanto sulle teste degli uomini» (Il., XIX, 91)! Che effetto ebbe sul fuoruscito popolo romano la favola, detta da Menenio Agrippa, dello stomaco e delle membra! Come l'allegoria platonica della caverna, già riferita, bellamente esprime all'inizio del settimo libro della Repubblica un astrattissimo dogma filosofico! Similmente va considerata come profonda allegoria di filosofica tendenza la favola di Persefone, la quale, per avere gustato una melagrana nel mondo sotterraneo, cade in potere di questo: e ciò appare soprattutto luminosamente nella trattazione, superiore a ogni lode, che di tal favola Goethe ha intrecciato come episodio nel Trionfo della sensibilità. Tre ampie opere allegoriche io conosco: allegorica è in modo aperto ed espresso l'incomparabile Criticon di Baldassar Gracian, consistente in un vasto, ricco tessuto d'allegorie profondissime intrecciate l'un con l'altra, le quali servono qui a rivestir gaiamente verità morali, cui lo scrittore dà appunto in tal modo la massima evidenza intuitiva, stupefacendosi con la ricchezza delle sue invenzioni.


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Il mondo come volontà e rappresentazione
Tomo II
di Arthur Schopenhauer
pagine 368

   





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