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      Questa è l'espressione suprema dell'egoismo, i cui fenomeni, sotto tale rispetto, possono venir superati soltanto da quelli della malvagità vera e propria, la quale affatto disinteressatamente, senz'alcun proprio vantaggio, cerca il danno e il dolore altrui. Ma di ciò in seguito. Con questo scoprimento della fonte dell'egoismo si ponga a riscontro la descrizione di esso, fatta nella mia memoria per concorso a premio, intorno al fondamento della morale, § 14.
      Una tra le principali sorgenti del dolore, il quale abbiamo veduto essenzialmente ed inevitabilmente connaturato a tutta la vita, non appena questa in realtà e con determinata figura si mostri, è quella Eris, la lotta fra gl'individui tutti, l'espressione del dissidio interiore, da cui è travagliata la volontà di vivere, e che per mezzo del principii individuationis viene alla luce: mezzo barbaro di render visibile direttamente e crudamente tale dissidio sono le lotte tra gli animali. In questo originario contrasto risiede una sorgente inesauribile di dolore, malgrado le misure che si son prese per combatterlo, e che ora esamineremo da vicino.
      § 62.
      Fu già spiegato, che la prima e semplice affermazione della volontà di vivere non è se non l'affermazione del proprio corpo, ossia esplicazione della volontà mediante atti nel tempo, fin dove il corpo, nella sua forma e natura disposta a' suoi fini, rappresenta la stessa volontà spazialmente – e non oltre. Codesta affermazione si dimostra sotto specie di conservazione del corpo, usando a ciò tutte le forze di esso.


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Il mondo come volontà e rappresentazione
Tomo II
di Arthur Schopenhauer
pagine 368

   





Eris