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      Certamente io conosco che il nominarlo mi obbligherebbe a non impugnarlo, e per altro parrebbe che l'avessi voluto condur vinto in trionfo, quando nel vero sono, e sarò, divotissimo ammiratore del di lui merito e della sua erudizione. Pure se non ho dato nell'umore al mio caro amico, non per questo non resterà in suo arbitrio pubblicarsi, ogni volta che gli tornerà conto, con una risposta alla mia, mettendo di fronte fedelmente la sua proposta, la quale, anche qui allegata, originale consegno per buon rispetto alla custodia di V. S. Illustriss. Anzi lo potrà fare con maggior pompa della sua grand'erudizione, perciocché sono andato impinguando la replica, che frettolosamente l'anno passato gl'inviai, con molti argomenti suggeritimi dall'osservazione delle cose nelle quali dopo per lo spazio di qualche mese mi sono incontrato. Gli s'aggiugne in oltre l'obbligo di patrocinare alcuni altri motivi che mi arrivarono da diversi luoghi, che io ho nella stessa lettera inseriti, a' quali ho risposto con quei termini con cui mi furono proposti. Ciò sia detto a fine che V. S. Illustriss. non si scandalizzi di me, se in qualche capitoletto mi osserverà risentito, poiché ho stimato mio debito mostrare varia estimazione de' Soggetti, secondo il vario carato del loro merito. Nel resto V. S. Illustriss. mi compatisca nel leggere: e si ricordi, che questa è composizione non già di uno che faccia professione di lettere, ma sì bene di un Pittore, il quale però pretende aver'occhio a proposito per giudicare le cose, che possiamo maneggiare con più soda verità di coloro che sono meri professori di cieche speculazioni.


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La vana speculazione disingannata dal senso
di Agostino Scilla
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