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      Confessiamolo, o Dio, "Latent omnia crassis occultata, et circumfusa tenebris, ut nulla acies humani ingenij tanta fit, quae penetrare in Caelum, terram intrare possit".
      Tanto è; restai contento di conoscere quel che vedeva e rassettai da parte gli Autori che sperimentati aveva di genio aereo, e con essi diedi l'a Dio alla semplice speculativa per sempre; ma con che pro? Procurai passare un poco di tempo con più verità per via de gli Storici e ne restai maggiormente imbrogliato; perché qual confusione tra di loro non s'osserva di tempi, di generazioni, d'individui, di pareri? La passione, la malizia e la iniquità, non già la rettitudine, ha guidato le loro penne. Gli equivoci e la credulità girano per tutto; ed ogn'uno ha procurato di magnificare la propria nazione, occultando i proprij difetti e le glorie de' forestieri. Ben m'avvidi, che chi crede di potere piena, e compitamente scrivere e leggere, verità nelle storie, dà chiaro ed evidente segno del suo poco spirito e della sua molta semplicità. Però leggo qualche Autore dubitando e non presto fede alla buona, ne anche a quelli che farebbono per me nelle coserelle che scrivo per passare l'ozio.
      Sono di questo umore; e quindi avvenne lo scandalo che a V. S. ho dato con quella confidente Lettera diretta al comune nostro amico. Imperciocché, avendo veduto casualmente uno scatolino di varie Glossopietre cavate dalle miniere di Malta, e risvegliatomisi il prurito d'averne qualche quantità, o per confermarmi in quel che credeva di esse o con più comoda osservazione d'altre cose andar vedendo di poter abbracciare l'opinione di coloro che stimavano il contrario.


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La vana speculazione disingannata dal senso
di Agostino Scilla
pagine 122

   





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