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      Tutte sono dunque turbinate; quindi considero e veggo, ancorché di lontano, quanto facilmente il caso possa aver'avuto parte nel comporle e dimostrarne infinite altre di consimile figura. Io non sono tanto informato delle minime parti e della sostanza di che consta il microcosmo dell'huomo, ne ho ben compreso tutte le passioni di esso, sì che possa parlare con libertà della sua composizione; bastantemente mi dà che fare la di lui superficie, e m'è paruto di complire col mio obbligo, se alle volte l'ho considerato privo della prima scorza per comprenderne i necessarij sentimenti che devono esprimersi nel disegno delle figure; con tutto ciò anderò spiegando il mio pensiero, qual'egli si sia, alla meglio che saprò, e con esempli maneggiati da tutti per farmi intendere almeno.
      Veggo che i corpi, dirò membranosi, ad ogni poco di calore accostati si raccolgono, si grinzano e turbinano con facilità; stimerei che l'istesso in qualche parte del nostro corpo accader potesse, ove non mancano membrane ed umori salsi e colliquati e gissei, ch'esiccandosi le prime più e più vengano a turbinarsi con agevolezza, e con non minore si riducano con essi umori alla similitudine d'una sostanza sassea; e ci danno così ridotti occasione di romperci il cervello. Pure io me ne sbrigherò, dicendo che per trovarsi tutte lumachine è facile essere stata la cagione della loro composizione quella da me pensata overo altra più confaccente, ma non mai l'istesso scherzo di Natura (per usare il termine de' contrarij) che formò tanto e sì grande e varijssimo numero di corpi nelle rocche e ne' monti, puntualissimi con quei del mare; perciocché non posso darmi a credere nelle dette lumachine quella esattissima e corrispondente fattura che nel guscio d'un turbinetto, overo lumachina di mare, godiamo.


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La vana speculazione disingannata dal senso
di Agostino Scilla
pagine 122

   





Natura