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      Ma "finalmente — ella scrive — veniamo alle conchiglie, turbini, ossa vertebre, etc., le quali pare che più verisimilmente dimostrino essere state simili cose pietrificate". Due, per quanto scorgo, sono gl'impedimenti per farla risolvere a negare quel che il fedelissimo senso del vedere le propone con chiarezza e semplicità. Uno si è la quantità de gli Echini; l'altro la rarità ne' nostri mari della spezie di simili Echini Spatagi. Risponderò all'una e all'altra difficultà. Siano pure gli Echini Spatagi rarissimi, come vuole l'Imperato ed il Mattiolo, che fastidio ci darà? Basta a me che si trovino in Natura, che del resto dobbiamo supporre che in altri mari siano così frequenti gli Spatagi, come sono gli Echini ne' nostri; e pure d'una spezie la più bella (a)(34) sono in tanto e sì grande numero gli Spatagi, che in meno d'un'ora ne ho fatto pescare a centinaia nel Porto di Messina; e pretendendo io che il tutto fosse stato cagionato da un grave disordine, niuna delle cose possiamo figurarci con più facilità trasportate quanto gli Echini. Anzi, il sito occupato da loro, cioè le spiagge, può servirci d'argomento; imperciocché non essendo essi ponderosi come l'altre, che con sollecitudine dovettero ricorrere alla quiete, ed essendo di figura più facile a galleggiare fluttuando con l'acque, circuendo le spiagge vennero separati a posare nel recinto dell'Isola in gran numero, e quasi tutti apparentemente; di questi abbisognerà parlare più sotto.
      Volgerò dunque il mio discorso secondo il gusto di lei; protestandomi d'avere avuto la bella e sottile fatica del Salas per capricciosa più tosto che per vera.


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La vana speculazione disingannata dal senso
di Agostino Scilla
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