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      Pure attentamente rimirando ogni sua parte, compresi dall'esattezza e puntualità della figura, ch'egli era un corpo certamente non dal caso composto, ma dalla Natura generato e petrificato dopo d'avere terminato il vivere nel numero e nella spezie de gli Echini. Credei qualche tempo che l'unione delle due grossezze, che come dissi negava l'osservazione del luogo in cui si potesse assegnare il vivente, fosse stato effetto d'una qualche oppressione; ma vissi ingannato; perciocché capitandomene un'altro della stessa fatta da cotest'Isola, incorporato al sasso per la parte di sotto, conservato ed intero perfettamente nella circonferenza, m'accorsi ch'egli era guscio d'un Echino di tale spezie. Sono gli Echini, come riferisce Ateneo nel terzo de' suoi Libri per mente d'Aristotile, di più e più spezie; e creder dobbiamo che ve ne siano di molti de' quali non ne abbiamo cognizione; ma di quelli che a tutti sono comuni, possiamo osservare grandissima varietà; perciocché alcuni sono quasi globi perfetti da ogni lato, altri alquanto oppressi dalle due parti che diremo poli, altri da una sola parte un poco ricavati ed anche rialzati dall'altra; e variamente di più spesse, di più rade, di più grosse e di più sottili spine. Questo dico non solamente de' semplici Echini, ma pure giudico che vi sia differenza notabile ne gli Spatagi e nell'altre spezie ancora, se sotto d'altro nome l'hanno determinato gli scrittori; ed intendendo io per Echini tutti quelli che sono armati di spine, non baderò alla puntuale loro dinominazione.


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La vana speculazione disingannata dal senso
di Agostino Scilla
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