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      E prima facciamo reflessione alla qualità del sito e alla sua composizione.
      Sono eglino, per lo più, questi nostri monti di ghiaie, rene mezzane e minutissime, rialzati a tale segno che sovrastano modestamente alla Città che vagamente coronano. L'ordine della loro composizione è questo, cioè un suolo di ghiaie a cui s'aggiugne l'altro di rene ordinarie, e sopra di questo il terzo di minutissime rene; e ciò con ordinanza continuata, perciocché di nuovo sopra la sottile rena scorgersi rassettata la ghiaia e susseguentemente sino alla sommità. Le linee descritte dalla varia qualità delle rene sono orizzontali, se non quanto pendono un poco verso la Città ed il mare; rialzandosi dalla parte verso terra, per cagione, cred'io, che la base o piazza di sotto, sopra della quale posarono le descritte rene, fosse stata da principio con una tale inclinazione declive verso il mare. Il tutto si scuopre dalle rotte fatte da' torrenti, che ne' medesimi monti si generano per gran pioggie e ci lasciano i solchi e la comodità di conoscere l'ordine già detto.
      Quel che osservo con istupore, si è il vedere replicato più e più volte l'ordine delle rene grosse, mezzane e minute; ed è forza conchiudere che con più cappate di materia forestiera fossero ridotti alla grandezza che li veggiamo. Io pretendo, che possiamo conghietturare con prudenza la maniera tenuta dal caso nel comporre in un qualche tempo i suddetti monti, se abbracceremo il consiglio, anzi il comandamento, che ci dà il secondo tra' sapienti Solone appo Stobeo(59), De Rebus ignotis; egli vuole "per notas, et evidentes, coniecturam fac". Questa è una strada facile; perciocché ricorrendo noi all'osservazione delle maniere con che sogliono procedere i gran torrenti, ne conseguiremo un'intera soddisfazione.


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La vana speculazione disingannata dal senso
di Agostino Scilla
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