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      De gl'uni e de gli altri desidero ch'ella ne formi quell'idea ch'essi meritano, ch'io per dividerli separatamente gliene invio alquanti (a)(61) al miglior modo che il luogo ha saputo custodirli. Sappia però che non si ferma qui il numero e varietà delle spezie delle cose da me trovate in queste colline; perciocché ne ho scelto solamente alcune più conservate e speziose; come pure ho fatto d'altri luoghi; e s'accorgerà per esse che il tutto concorda e che da ogni parte possiamo ammettere un'istesso argomento.
      Così parimente riceverà alcuni de gli altri gusci che in grandissima e varijssima copia si cavano da' monti di Calabria (a)(62). Ma con particolare attenzione la priego a fermarsi in alcuni sassi, o per meglio dire in alcuni corpi di mare petrificati, che ho scelto di mezzo ad una infinità d'altre cose cavate nel colle, che rialza considerabilmente nel capo della città di Milazzo (b)(63) recatami dall'affettuosa cortesia del Sig. Dot. Gio: di Natale, virtuoso di costumi moralissimi e d'ottimo palato, e professore di buone e belle lettere. Ella non curi delle tre conche, cioè della semplice, della chiamata Concha pictoris e dell'altra striata, ancorché della fatta di quest'ultima non se ne veggano, ne leggano descritte da gli Autori; ma consideri sopra tutto, e raffiguri nella stessa Tavola, un opercoletto di lumaca marina A., detto pietra di S. Margherita, ed anche un Milleporo B. petrificato, che per me sarà impossibile che la Natura generante scherzi di sasso, scherzi con tanta puntualità in tutte le cose e con insoffribile bizzarria formi infiniti opercoletti per applicarli alle lumache impietrate che ne sono prive.


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La vana speculazione disingannata dal senso
di Agostino Scilla
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