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      Non ci fermiamo nell'Echino del primo sasso, ancorché infiniti contrassegni a mio favore egli mostri. Non curiamo vederlo pieno di frantumi di conchiglie alquanto più conservate che non sono l'altre che formano il continente; ma consideriamo nella parte dell'Istrice C. della prima figura l'ordine del lavoro, e come e con quanta bella grazia va raccogliendo se stesso ed impiccolendo il suo disegno per ritrovare il centro da' capi e da' lati la circonferenza; che se pure altro non potessi mostrare, tanto basterebbe per veder'ella condennata l'opinione che ha avuto de' sassi figurati a mammelle (c)(82) inviatimi quasi per prova, ch'eglino fossero stati sempre mai quel che sono, cioè sassi; parendole impossibile che si possano determinare ad altro che ad uno scherzo della Natura. Eccole (c)(83).
      Se questo non finisce di contentarla, si persuada con l'altro più sotto (d)(84) che le parti tutte dell'istrice contiene ma rotte; ed esamini l'istessità delle parti ch'io non mancherò di soddisfarla affatto, col mostrarle anche un'intero e ben conservato Istrice petrificato (a)(85) che la fortuna mi fe capitare, per assicurarla che non m'ingannava allora che stimava tale dover'essere infallibilmente l'intero animale, con la guida della sola veduta d'un pezzetto di detto guscio impietrato, il quale due sole mammellette conteneva, come una volta le scrissi. Lo consideri per cortesia. Egli è un'Istrice, se pur crederà a' suoi occhi; e insiememente dia un'occhiata all'altro sasso (b)(86), ch'è di Malta ma non differente da' già mostrati di mare e delle nostre colline; e se dubitare non si deve che le colonnette disperse nel tufo, poco fa osservate, siano spine dal vicino guscio cascate, com'è anche quella che si vede A. della Fig.


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La vana speculazione disingannata dal senso
di Agostino Scilla
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