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      S'egli farà così, farà strada, a mio parere, di poter determinare l'istesso anche di molti opercoli, e forse devono concorrere sotto il medesimo giudicio le vaghissime perle. Per ora mi trattengo attorno a queste, le quali da molti sono raccolte per non so che virtù di conferire alle infermità degli occhi; ed ho principiato così alla rinfusa a mettere insieme altre osservazioni, le quali anderò maturando pian piano. E per darle notizia dello embrione che ho concepito, metterò qui sotto alcuni de' Capi, sopra de' quali sono andato, ed anderò tessendo la mia, non so ancora se mi debba dire Storia; eglino sono i seguenti.
      I. Ho osservato che gli opercoli de' Turbinati variano di sostanza e di figura, secondo la sostanza e la figura de' gusci de gli animali che li generano.
      II. Di quei Turbinati, il guscio de' quali è sfoglioso, è composto di molte tuniche; composto di molte tuniche sarà anche l'opercolo. Ma di quegli altri, che marmoreo e denso tengono il guscio, marmoreo e denso sarà l'opercolo.
      III. Nell'inverno e quasi buona parte della Primavera, non si pescano i suddetti Turbinati; perticolarmente quei che hanno l'opercolo detto pietra di S. Margherita.
      IV. Non in qualsivoglia tempo l'opercolo de' predetti Turbinati s'osserverà della medesima grossezza; perciocché in un certo tal tempo determinato egli sarà sottilissimo, ma in un'altro più ingrossato e smoderatamente cresciuto.
      V. Quelli opercoli che ributtati sono dal mare nell'Ottobre, si scorgeranno per lo più gonfi e fermentati; mi vaglio di questa voce, fermentati, per avere spesso spesso veduto ch'eglino giunti ad una tale grossezza non solo perdono un certo lucido ma anche il colore, quasi uova covate.


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La vana speculazione disingannata dal senso
di Agostino Scilla
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