Pagina (5/362)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Essa sembra immobile nel cielo a chi la guarda senza strumenti, ma realmente dista dal polo di 1° 20' e perciò descrive un circolo di 2° 40' di diametro. Nel polo propriamente non è veruna stella, e per i movimenti generali della sfera conosciuti sotto il nome di precessione, se vi fosse non vi resterebbe ferma[1]. Dal lato opposto al Carro ed a egual distanza dall’asse celeste si trova un altro gruppo non meno bello in forma di M allungato detto Cassiopea. In mezzo a queste la bella croce tracciata sul latteo chiarore del fondo del cielo invita a darle la denominazione del Cigno; altrove il gruppo delle Iadi rappresenta naturalmente la testa di un vigoroso animale, il Toro; un piccolo gruppo non lontano ricorda la Chioccetta col suo grazioso contorno, e un enorme e splendido ammasso ricorda un sublime gigante, Orione.
      Una volta date le mosse, era facile proseguire; quindi venne bentosto il cielo popolato di fantastiche pitture che lo riempirono di vita e di poesia. Tanto i gruppi naturali, che gli artificiali, inventati per legare gli uni agli altri si dissero Costellazioni o Asterismi. Le denominazioni ora in uso presso noi, non sono di molto anteriori alla epoca della mitologia greca, e riguardano il periodo storico-favoloso della spedizione degli Argonauti; ma vi sono grandi vestigi di nomenclature anteriori di cui rimangono notabili frammenti. Si è preteso un tempo che esse fossero di una enorme antichità, fondandosi sulle scoperte di planisferi e zodiaci trovati nei templi egizii di Esné o Denderah; ma ora è provato che que’ monumenti sono di epoca Romana, onde è sparita la supposta antichità.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





Carro Cassiopea Cigno Iadi Toro Chioccetta Orione Costellazioni Asterismi Argonauti Esné Denderah Romana