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      In quanto al numero delle stelle di diverse grandezze contenute nelle varie costellazioni, riportiamo qui dal Catalogo di Heis (pag. 178) il seguente riassunto, rimettendo pel resto ai Cataloghi pubblicati da lui e dagli altri. (Heis pag. 176 e 178). (V. il quadro pag. 48 e seg.)
      Da questo quadro si rileva che un occhio disarmato, acuto come quello di Heis, può vedere anche delle stelle che, secondo l’uso comune, sarebbero di settima. Il loro numero totale sarebbe di 5421 nel cielo visibile a Münster che è 0,8 della sfera intera, onde, supponendo che nel resto le stelle abbiano la stessa proporzione, le visibili ad occhio nudo sarebbero 6,800 prossimamente.
      Non potendo levare l’arbitrario che regna in questa materia, nè fissare nuove convenzioni senza generare grave confusione, gli astronomi hanno rovesciato il problema e cercato di determinare in qual rapporto cresca la luce delle stelle secondo i varii ordini di grandezza convenzionale.
      I metodi usati per ciò sono diversi, e gli strumenti in uso diconsi fotometri stellari, o astrometri; e uranometria dicesi la scienza che se ne occupa. Abbiamo già accennato i tentativi fatti da Bayer per disporre le stelle delle singole costellazioni in ordine di grandezze, indicandole con lettere dell’alfabeto: ma questa non era che una valutazione relativa e spesso imperfetta. Il francese Bouguer fu il primo che tentasse una valutazione razionale della loro intensità in cifre precise. Per ciò egli propose l’uso di un cannocchiale a due obbiettivi eguali; questo venendo diretto a due stelle disuguali sufficientemente vicine, le loro due immagini venivano a formarsi nello stesso campo.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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