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      Egli è perciò che il P. Sestini cercò di fissare e stabilire dietro apposite ricerche lo stato attuale del cielo sotto questo rispetto, e le sue classificazioni serviranno ai posteri di un termine di confronto abbastanza sicuro. Egli si servì di un prisma per rilevare le differenze della composizione della loro luce. Egli ripetè le sue osservazioni in America collo stesso strumento e concluse che il clima ha pochissima influenza sul risultato.
      Noi nel 1856 tentammo di classificarle mediante il colore della scintilla elettrica tratta da diversi metalli, e indicammo come riuscire nell’intento[15]; ma abbandonammo questa maniera perchè lo spettroscopio ci ha insegnato a ben meglio precisare la natura delle luci. Però le osservazioni spettrali delle stelle sono assai difficili, e furono già credute quasi impossibili; ma ora le difficoltà sono superate, e i risultati ottenuti sono stati assai importanti, onde domandano di essere svolti con qualche estensione.
      Per ora considerando i colori in genere, quelle che più colpiscono sono le stelle rosse, e gialle, se altre essendo comunemente dette bianche. In questi ultimi anni lo studio delle stelle rosse ha occupato molti astronomi. Lalande fino dal suo tempo ne avea già fatto un piccolo catalogo pubblicato nella Connaissance de temps dell’anno XV repubblicano; appresso questo venne esteso da Zach Corr. astr. vol. VII. Molto ne fu accresciuto il numero dagli Herschel e recentemente dai signori Hind, Smith, Baxendell, Birmingham, ecc. Il signor Schjellerup raccolse tutti questi elementi dispersi e ne pubblicò un importante catalogo nel n.° 1591 dell’Astr.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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