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      Al tubo suddetto è attaccato un piatto circolare X Y Z che porta due prismi C, D. Dentro il tubo precedente K B è collocato il collimatore, composto della fessura F che sta nel foco commune F del grande obiettivo del refrattore e dell’obiettivo B del collimatore, destinato a rendere i raggi paralleli. I raggi luminosi passati per i prismi C, D entrano nel secondo tubo E H L; questo tubo nella sua prima parte più larga contiene un prisma a visione diretta, la seconda più stretta costituisce il cannocchiale analizzatore. Il pezzo contenente il prisma può levarsi affatto e allora resta solo cannocchialino per gli oggetti più deboli, che si invita direttamente nel piatto XY. Il braccio obliquo K contiene all’estremità una capsula con una scala graduata che è riflessa nell’oculare dalla faccia del prisma. Siccome questa scala dava troppa luce nel campo, io vi sostituii una semplice fessura che poteva trasportarsi con una vite micrometrica; questa dando nel campo un semplice filo lucido non turbava l’imagine negli oggetti più deboli, come p. es. le Nebulose. In N è un paio di morsette sostenute da un pezzo di ebonite, che portano i fili tra quali scocca la scintilla elettrica colla quale si illumina la fessura per avere i termini di confronto, e può sostituirvisi un’altra luce qualunque per paragone. Questa luce laterale è inviata lungo l’asse dello spettroscopio dal piccolo specchietto o prisma P' che sta avanti alla fessura, come negli apparati di chimica, e come si è detto per lo spettroscopio a visione diretta: vedremo a suo luogo un miglior metodo di illuminazione.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





Nebulose