Pagina (66/362)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Se l’angolo refringente fosse forte assai, lo spettro sarebbe dilatato anche senza la lente cilindrica, ma i prismi ordinarii sarebbero troppo piccoli per dare luce sufficiente. Per tale studio pertanto ordinammo al signor Merz di Monaco un prisma di sei pollici (162 millimetri) di diametro con un angolo refringente di circa 12° da applicare avanti al grande obiettivo del refrattore di Merz, ma che può ancora applicarsi ad uno Cauchoix di sei pollici pure di diametro e sette piedi di lunghezza focale[22]. Questo prisma dà veramente spettri stupendi, ma per vederli bene bisogna dilatarli con una lente, o a dirittura usare un oculare fatto con lenti cilindriche. Applicato al grande refrattore di 14 piedi dà uno spettro enorme, superbo, ma la dispersione essendo troppo forte, la luce delle stelle minori resta però troppo indebolita. Con esso la distanza tra le righe D e b in Arturo o Aldebaran, è di 315 secondi di arco, e gli spettri sono tanto allargati che non solo si sdoppia la D, ma tutti i gruppi del ferro specialmente quelli tra b ed E dello spettro solare. Lo spettro di Antares impiegava 1m 30s a passare e quello della ? Lira due minuti (non ridotti all’equatore), onde la posizione relativa delle righe si poteva prendere comodamente anche solo col tempo dei passaggi! Come saggio della bellezza degli spettri ottenuti con questo strumento può vedersi quello di ? Orione e di Sirio, come furono disegnati al cannocchiale di Cauchoix negli atti dell’Ac.a Pontif.a de’ N. Lincei 24 marzo 1872.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





Merz Monaco Merz Cauchoix Arturo Aldebaran Antares Sirio Cauchoix Pontif Lincei