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      Il collocamento esatto di questi pezzi si ottiene facilmente di giorno usando il Sole. Così le osservazioni sono facili e le stelle non possono equivocarsi. Soltanto resta l’incomodo che questi pezzi addizionali esigono la giunta di nuovi contrapesi alla macchina, onde non possono montarsi e smontarsi con tanta facilità come si vorrebbe.
     
     
      Però, benchè sì eccellente, questo strumento è molto costoso, e non era sperabile che venisse molto diffuso, ed essendo non molto comodo per le ricerche ordinarie, abbiamo cercato un mezzo molto più semplice ed economico, e siamo riusciti ad ottenere uno spettroscopio che raccogliendo interamente la luce delle stelle permette di esaminarne fino talune di nona grandezza.
      Questo strumento è semplicissimo, ed è disegnato in sezione, nella fig. 15. Esso consiste in un prisma a visione diretta P, Q, P', Q', P" dietro il quale è una lente cilindrica C coll’asse perpendicolare al piano di dispersione del prisma. La lente può stare vicinissima al prisma, pirchè resti 2 in 3 centimetri prima del piano focale comune all’obiettivo e all’oculare, in un punto ove per tentativi si riesce ad avere una visione netta dalle oscillazioni dell’aria atmosferica, e dagli anelli di diffrazione dell’immagine principale. In tal posizione lo spettro è molto vivo, largo e ben distinto, e quantunque non abbia la grandezza dello spettro del prisma obiettivo, occupa però un campo assai esteso. Nell’interno dell’oculare sono delle punte fine metalliche mobili da viti micrometriche V V', come i fili di ragno ordinarii, e inoltre l’oculare ha un moto di trasporto pel bottone B. L’oculare è positivo, e di fatto di lenti cilindriche per avere maggiore luce, ma può usarsi anche un oculare sferico.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





Sole