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      III, Tom. I e II, ed in quelle dell’Accademia Pontificia de’ Nuovi Lincei, Tom. XXV, 24 Marzo 1872.
      Crediamo far cosa grata ai nostri lettori dando un sunto di questi lavori che non sono ancora compiuti; ma che le nostre forze non ci permisero di continuare ulteriormente e ci obbligarono a interrompere. Il compianto D’Arrest vi si applicò appresso, e riconobbe l’esattezza dei nostri risultati, e li estese non poco, ma prevenuto da morte non potè compirli nemmeno lui[23]. Il Vogel pure se ne è occupato, e l’Huggins si è segnalato non tanto per la copia, quanto per la esattezza e delicatezza delle sue ricerche, che sono classiche.
      Ecco pertanto le principali conclusioni. — Tutti gli spettri stellari, tranne pochissime eccezioni possono ridursi a 4 Tipi principali che sono descritti nelle due tavole cromolitografiche qui inserite.
      1.° Il primo tipo è quello delle stelle bianche o azzurrognole (Tav. III, fig.2) come Sirio, ? Lira, ?, ?, ?, ?, ?, ? dell’Orsa Maggiore, Castore, Markab, ? Ofiuco ecc. Lo spettro di queste è quasi continuo: soltanto esso è solcato da quattro forti righe nere che sono quelle dell’idrogeno, ma rovesciate secondo il noto principio spettrale dell’assorbimento. Tutte e quattro queste righe possono vedersi nelle più lucide; nelle più deboli non è ordinariamente visibile che la H ?, ossia la F del Sole, ma in genere questa è molto larga e dilatata e spesso sfumata agli orli, specialmente in Sirio. Questa sfumatura è indizio di elevatissima temperatura e di forte densità dell’atmosfera idrogenica delle stelle di quest’ordine.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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