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      Così si è trovato che le righe C ed F sono dovute all’idrogeno, con altre; le b al magnesio, le D al sodio, la E e molte vicine al ferro, e via discorrendo. Anche fuori delle ecclissi può riconoscersi la presenza di questo strato dal fatto che all’orlo estremo del sole mancano realmente le linee nere che vedonsi dentro e fuori di esso. Così noi avevamo annunziato la presenza di questo strato prima che il Signor Young lo riconoscesse nell’ecclisse del 1870. (Vedi perciò l’opera le Soleil).
      Al di sopra però di questo strato di vapori metallici ve n’è un altro d’idrogeno alto circa 8 in 10 secondi, misto ad una sostanza che dà una riga gialla viva presso al sodio sconosciuta ai nostri chimici, che fu chiamata Helium per convenzione. Questo strato vedesi facilmente esplorando il Sole collo spettroscopio tenendo la fessura tangente all’orlo del disco: esso dicesi la cromosfera, e talvolta contiene anche il magnesio e altre sostanze. Al di sopra di questo, e misto all’idrogeno, è un altro gas più leggero che dà principalmente una riga nel verde la cui lunghezza d’onda è 5315,9 dieci milionesimi di millimetro, e che costituisce in massima parte l’aureola visibile attorno al Sole nelle ecclissi, detta la Corona e distinguesi nel catalogo di Kirchoff col numero 1474. Questa aureola mostra ancora altre righe, ma che finora non sono bene assicurate, nè definite.
      Tale è pertanto la costituzione nota fin qui degli inviluppi solari. Le righe costantemente visibili al bordo del Sole sono indicate nella nostra tavola cromografica col prolungamento lucido delle rispettive linee nere.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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