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      Probabilmente le diverse righe lucide che vediamo in questi spettri sono le linee stesse vive metalliche che si vedono nello spettro dell’arco elettrico, ma che riescono diffuse per la mancanza di temperatura sufficiente a dare le linee del carbonio pure e separate affatto da quelle del suo ossido. Parrebbe pertanto che le tre zone principali delle stelle di 4° tipo fossero le a, b, c, dello spettro del carbonio: le ultime non si vedrebbero per la loro debolezza.
      Intorno alla natura di questi spettri concluderemo che lo spettro a colonnato irresolubile sembra dovuto ad ossidi, le linee fine taglienti invece alla sostanza elementare. Di più queste linee stesse sono diverse secondo la temperatura della sostanza, e il modo di trarne la luce, e secondo il componente che si associa al carbonio ne’ gas che sono composti. Se però nell’arco elettrico lo spettroscopio si dirigga non sulla parte centrale gassosa, ma sui carboni che sono sempre impuri e perciò misti di varie polveri metalliche, si hanno anche qui gli spettri sovrapposti a zone e a righe di diversi metalli oltre quelle del carbonio. I recenti studii chimici fatti dal Lockyer alla zecca di Londra hanno mostrato vero l’indicato sospetto che gli spettri a zone scannellate sono dovuti agli ossidi, e le linee alle sostanze elementari. Gli ossidi possono sussistere quando non è molto forte la temperatura; laonde può credersi che le stelle che presentano queste zone sieno meno calde che quelle che danno sole righe metalliche lineari.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





Lockyer Londra