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      Esso deve nascere primieramente dalla successione relativa delle onde aree le quali s’incalzano con certa regolarità in una data direzione. Osserveremo dapprima che tutte le precitate nostre osservazioni sono fatte di sera, quindi essendo l’atmosfera più calda a ponente dell’osservatore ove sia il Sole, che a levante, il corso dell’aria deve avere un andamento opposto ai due lati pure opposti all’orizzonte. Ma ciò malgrado la cagione sembra più sistematica.
      Il chiarissimo Prof. Respighi ha invocato il moto di rotazione della terra come causa influente in tale movimento ottico. Secondo noi questo potrebbe così concepirsi. L’aria facendo sempre uffizio di prisma, la stella a ponente abbassandosi per la rotazione della terra tenderà ad accrescere la refrazione, e ad alzare tutto lo spettro, talchè questo camminerà verso il violetto: a levante all’incontro alzandosi la stella diminuirà la refrazione e tenderà ad abbassarlo, e con ciò a camminar verso il rosso. Se l’aria fosse immobile questo movimento si farebbe con una continuità rigorosa, ma per le oscillazioni dell’aria si fa a salti, onde avviene che sospeso per un istante in una fase dell’onda viene poi spinto più rapido nella seguente, e così si produce quel moto progressivo. Ma siccome il moto delle onde spettrali è incerto e spesso contrario quando i venti sono forti, è evidente che almeno questa causa non è la sola e forse non è la principale.
      Allo zenit l’oscillazione è assai piccola e per lo più si riduce a dare delle righe longitudinali allo spettro.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





Sole Prof