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      Non tutte le stelle conservano la stessa grandezza, ma molte cambiano di splendore col tempo. Forse non ve n’è alcuna perfettamente costante, ma l’attenzione degli astronomi fu fissata specialmente sopra alcune più singolari che vennero appunto per ciò chiamate variabili. Essendo già tanto difficile come vedemmo il determinare l’intensità della luce delle stelle, questo studio è soggetto a molte incertezze; ma i casi di cui trattiamo principalmente sono sì notabili che non può sopra di essi cadere dubbio alcuno. La scoperta di questi oggetti è tutta dovuta agli astronomi moderni, e gli antichi non ci hanno lasciato che qualche memoria incerta di quelle che già scomparvero, e così mal sicura che non possiamo nemmeno riscontrarne il posto.
      Questo studio è stato coltivato con grande amore da molti e distintissimi astronomi de’ giorni nostri, quali sono Argelander, Hind, Heis, Schmidt, Schoenfeld, d’Arrest, Birmingham, Webb, e molti altri dilettanti, dai cui lavori si è fatta così ampia messe di fatti pei quali è venuto a formarsi un corpo di scienza precisa, la quale congiunta alla spettroscopia, condurrà certamente a svelare quel mistero che avvolge ancora queste singolari variazioni ed apparizioni.
      Per procedere con qualche ordine parleremo prima delle stelle passaggere, o come le chiamano temporarie, indi delle stelle periodiche, e finalmente di alcune vicende ancor problematiche accertate su varii corpi della sfera celeste, e che hanno relazione con noi stessi perchè relativi al nostro Sole.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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