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      Stelle temporarie.
      La più antica stella comparsa d’improvviso di cui rimanga memoria nelle nostre tradizioni è quella che brillò ai tempi di Ipparco nel 125 G. C., e che a detta di Plinio lo determinò a fare il suo catalogo per lasciare ai posteri una memoria se mai anche le stelle dette fisse fossero soggette a moti e a sparizioni. Un’altra non meno famosa fu quella che comparve all’improvviso nell’anno 1572 ai tempi di Ticone nella costellazione di Cassiopea e destò immensa ammirazione. La sua comparsa fu così repentina che quel celebre astronomo fu prevenuto dal pubblico. Splendette come Venere per 17 mesi e dopo esser passata pel bianco, giallo e rosso, e poi tornata bianca, sparì del tutto, o almeno non ne rimase che traccia minima che non può identificarsi rigorosamente con nessuna delle esistenti per le imperfezioni delle antiche determinazioni. Tuttavia alla distanza di circa un minuto in arco dal luogo indicato da Ticone, D’Arrest trovò una piccola stella rossa che da taluni si crede poter essere la temporanea di Ticone. Rimane memoria pure di stelle vedute similmente in Cassiopea negli anni 945 e 1264 il che fa sospettare che sia la stessa ricomparsa. Gli annali Cinesi parlano di molte stelle comparse e poi svanite; molte sono comete certamente, ma di alcune non può dubitarsi che non fossero vere stelle; però la incertezza delle posizioni impedisce ogni confronto.
      Chi più desidera sulla storia di questi fenomeni consulti il Cosmos di Humboldt Tom. III ove sono raccolti importanti documenti e studi astronomici.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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