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      Ma essa è probabilmente molto maggiore, perchè assai più lontana.
      La fig. 2 è quella scoperta da Struve, planetaria insigne che è in A. R. 18h 5m 18s e Decl. 6° 49' 6" (H. 4390). Essa è sfumata all’orlo, mentre pure presenta una parte centrale netta, talchè la Nebulosa al primo aspetto si presenta come il pianeta Saturno nell’epoca in cui l’anello ha l’apertura mezzana, cioè come un globo circondato da un ovale; ma esaminata meglio, ha la figura come nel disegno: cioè è formata di una massa molto densa al centro, sfumata agli orli, e allungata forse nella direzione del suo equatore. Benchè paia un disco, pure colla luce nel campo si vede che resta solo la parte centrale, ed è perciò un vero globo: questa regione ha per diametro maggiore 7",60 e per minore 7",22: la luce è azzurra al solito.
      A questa classe appartiene quella del Delfino (H. 4572, A. R. = 20h 16m 8s Decl. + 19° 39' 41") la quale sembra uniforme, ma con la luce nel campo si scopre sfumata agli orli, e ciò la rende di misura difficile: essa ha due regioni più vive e richiama la famosa della Volpetta (Dumb-bell degli inglesi). Il suo diametro = 41", 34: corpo enorme!
      Di queste masse alcune sono decisamente conformate a modo di anello vuoto nell’interno. Singolare è fra tutte quella della Lira (H. 4447 A. R. 8or 48m 20s Decl. + 32° 51' 3") fig. 6, che presenta un anello ellittico che nel centro ha appena qualche bagliore di luce, dove è una stella minutissima e forse anche due. Lord Rosse trovò le regioni dell’asse maggiore sfrangiate: noi abbiamo veduto talora le frangie, ma stabilmente una semplice protrazione di nebulosità: a Washington vedono come noi.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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