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      Alcuni l’hanno creduta del ferro. Tra le luci artificiali che più si accostano a questa vi è una riga del piombo, ma non pare probabile tale identità. La terza riga più sottile è affatto ignota.
      La scintillazione delle nebulose non è dunque un criterio rigoroso di decomponibilità in istelle, cioè in corpi solidi e composti come noi rilevammo essere i Soli. Esse ci avvertono che vi possono essere masse gassose vive e isolate da imitare lo splendore discontinuo stellare. Le stelle nebulose però come la fig. 3 e altre danno uno spettro misto come qui sotto si vede fig. 44.
     
     
     
      Questa è una delle più importanti rivelazioni che la scienza deve allo spettroscopio, che basterebbe a rendere immortale il suo scopritore il sig. Huggins.
      2.° Le Nebulose ellittiche sono masse allungate per lo più assai deboli e diffuse estremamente all’orlo. Una insigne di queste è nella Cintura di Andromeda che si scorge ad occhio nudo a guisa di un lume visto a traverso una lamina sottile di corno, come la qualificò il suo scopritore Fabricio. La sua estensione è notabilissima: essa è di 1° 30' in lungo e 24' in largo. Bond di Cambridge agli Stati Uniti vi ha fatto uno studio profondo e ha trovato che può estendersi in lunghezza a 4°, e a 2° ½ in larghezza, ma agli estremi è sfumatissima. Inoltre essa è lungi dall’essere graduatamente luminosa, ma ha come due stretti canali oscuri, non rigorosamente paralleli. La parte centrale sotto fortissimi ingrandimenti si riduce a piccoli fiocchi ineguali sfumati entro una massa di forma a coda di rondine, e non punto simile alla forma generale.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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