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      L’estensione di questa Nebulosa è assai considerabile, perchè oltre la massa centrale e considerata comunemente come quella che costituisce la nebulosa ordinaria, noi abbiamo potuto tracciare le sue numerose lacinie da ? 0° 50' fino a ? 7° 30' in declinazione e comprende l’area triangolare limitata dalle stelle di Orione ?, 49, e ? in declinazione; ed in A. R. si estende da 79° fino 84°[48]; cioè di 6° ½ in Decl. e 5° in A. R. Anzi tutta questa regione di cielo ci pare invasa da uno strato nebuloso, e le stelle di Orione sembrano esser vedute attraverso di esso, e presentano un eccezionale tinta verde con rosso assai scarso, il che può attribuirsi all’esser vedute attraverso questa massa di pronunziato color verde. La strettezza singolare della riga F in queste stelle dipenderebbe forse dalla sovrapposizione della riga lucida della materia nebulosa avente eguale refrangibilità e ad essa sovrapposta? È molto probabile.
      Si è detto che attorno al trapezio di ?' la nebulosità non esisteva. Ciò non e esatto. La nebbia vi è certamente perchè lo spettroscopio qui dà lo spettro delle stelle intersecato dalle righe della nebulosa: ma per la luce viva delle stelle essa apparisce più debole. L’idea che ivi manchi la nebbia, perchè si sarebbe condensata in istelle, non è ancora abbastanza solida. Una stella molto viva, ecclissando la Nebulosa, la fa sparire: così accadeva alla Nebulosa di Argo quando la stella ? (eta) era di prima grandezza; ora che è divenuta di quarta la nebulosità vi è marcatissima.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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