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      Stabilito questo principio Döppler arguiva che pel moto delle stelle dovea accadere altrettanto, e che per conseguenza se la combinazione portava che le onde si accorciassero, la stella avrebbe perduto il rosso che sarebbesi per esempio, trasformato in ranciato o in giallo, e nell’allontanarsi avrebbe perduto il violetto che sarebbe divenuto bleu o verde. Quindi un cambiamento generale nel colore della stella. Fu però da noi[50] e da altri fatto osservare che tal conseguenza non reggeva, poichè essendovi raggi oscuri invisibili oltre il rosso e il violetto, questi al cambiamento delle onde avrebbero preso le tinte che doveano scomparire pel rosso e pel violetto rispettivamente, talchè il colore generale non sarebbe cambiato. Aggiungevamo però che tal moto potevasi svelare mediante lo spettroscopio. Infatti se il giallo per esempio per tal moto fosse diventato verde questa mutazione non avrebbe però potuto sostituire le linee nere di Fraunhofer pel magnesio o pel sodio, e i raggi mancanti nelle righe b e D; talchè accorciate tutte le onde, anche quelle del magnesio e del sodio si sarebbero accorciate mutando refrangibilità, e per ciò non sarebbero più al posto del magnesio o del sodio chimico bruciato sul nostro globo; talchè queste righe sarebbero spostate nella stella rapporto ai nostri metalli in un senso o in un altro; e se la stella si accostava a noi esse sarebbero andate verso il violetto, se discotavasi verso il rosso. Quello che si dice del sodio deve dirsi dell’idrogeno e altre sostanze chimiche che noi possiamo confrontare colle stelle.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





Döppler Fraunhofer