Pagina (175/362)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Siccome questo è il caso pratico, quindi a risolverlo occorre un altro principio. Questo è che secondo tutte le probabilità le stelle particolari avranno movimenti diretti per tutti i versi possibili, o che essendo esse moltissime vi sarà in genere una compensazione, talmentechè la risultante di tali moti apparirà nulla, mentre invece risulterà in piena evidenza il moto unico dovuto alla traslazione solare.
      Tal’è il principio che guida la discussione teoretica di questi movimenti. Si devono pertanto definire i moti complessivi delle stelle, e trovare la loro risultante assoluta, e questa si potrà considerare come la risultante definitiva del moto solare, gli altri movimenti dovendosi considerare come accidentali e compensantisi reciprocamente. L’analisi matematica de’ moderni dà regole precise per fissare tale risultante, e qui noi non possiamo svilupparle.
      Herschel però non usò tal metodo di precisione, ma semplicemente tracciando sulla sfera celeste i circoli massimi spettanti ai moti proprii di varie stelle; vide che le intersezioni dei piani dei loro movimenti prendendo le stelle a due a due andavano a convergere verso la costellazione di Ercole, e fissata la posizione più centrale di tale area, ebbe per coordinate del vertice di traslazione del Sole nello spazio i valori seguentiA R = 245° 52', Declin. N = 49° 58';
      confessando però esser questa una semplice approssimazione.
      Dopo Herschel il primo che se ne occupò seriamente fu l’Argelander. Confrontando le posizioni stellari del catalogo fatto sulle proprie osservazioni con quello di Bradley, concluse il moto proprio di molte stelle, e ne trasse per coordinate del vertice di traslazione


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





Ercole Sole Declin Herschel Argelander Bradley