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      Lalande con tal metodo di zone fissò la posizione di oltre 50,000 stelle limitandosi alla 9a grandezza, e lasciando tutte le secondarie nella vicinanza immediata di qualche altra più bella.
      Le zone di Bessel danno un contingente di 52199 stelle solo fino alla 9a grandezza nella zona posta tra + 15° e ? 15° di declinazione. Quelle di Argelander danno la cifra spaventosa di 324198 stelle tutte catalogate fino alla 9a in 10a grandezza nel solo Emisfero Boreale coll’aggiunta di due soli gradi dell’Australe. Aspettiamo i risultati della grande disamina del cielo Australe (survey) fatta dagli Americani a SantIago del Chili e quella intrapresa ad Harward College col grande equatoriale di 16 pollici. Questi lavori parziali non fanno che dimostrare come il risultato degli Herschel è ben lungi dall’esser esagerato, considerato nel modo in cui esso fu fatto, giacchè in esso si ebbe la visibilità delle stelle di almeno 15a grandezza, stando alla più modesta stima del grado di penetrazione del telescopio Herscheliano in buone condizioni di pulimento.
      Da queste cifre non si può facilmente rilevare la grandezza dello spazio in cui tanti corpi sono diffusi, se non si ha una approssimata misura delle distanze di un sistema dall’altro. A ciò pertanto aiuterà il conoscere primieramente le dimensioni del nostro sistema planetario, e per ciò abbiamo creduto necessario introdurre qui un esame ragionato della sua grandezza. Il che facciamo nella seguente digressione che un lettore più informato potrà tralasciare.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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