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      Uso dei passaggi di Venere per dedurre la distanza della Terra al Sole.
      Fra i pianeti che nella combinazione de’ loro movimenti si avvicinano alla Terra più del Sole trovasi Venere: questa quando sta nella sua congiunzione inferiore viene a un terzo circa della distanza della Terra al Sole, quindi la sua parallasse sarebbe tripla di quella del Sole. Ma Venere non ha il vantaggio di essere allora visibile di notte colle stelle, e perciò l’angolo non si potrebbe misurare ordinariamente colla facilità e precisione che si fa con Marte. Si può bensì riferire al Sole, ma sempre a grandi distanze e perciò in condizioni meno favorevoli, e siccome la parallasse agisce pure sul Sole, così la loro parallassi relativa è solo come 3 a 7. Ad onta di tali svantaggi pure le osservazioni di Venere fatte da Lacaille diedero una parallassi di 10" 38, la quale non differiva molto da quella già trovata con Marte.
      Ma fu un inglese, il celebre Halley, che insegnò agli astronomi la vera maniera di servirsi di questo pianeta per avere la parallasse solare, e ciò senza l’uso di micrometri che misurassero la sua distanza al Sole, nè di altri mezzi di puntata incerta. Col suo metodo bastava soltanto avere un buon orologio, e un cannocchiale, e un secondo in arco di parallasse sarebbe dato per due o tre minuti di tempo. Talchè questa parallasse per piccola che fosse sarebbe data per una quantità notabilmente più grande di quella che si cercava, e se il dato dell’osservazione era di diversa natura, era però molto più facile a determinare.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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