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      Questo è quello che si verifica per due osservatori collocati dallo stesso lato del meridiano terrestre: ma vi è una circostanza assai curiosa che può allungare od accorciare, con gran vantaggio dell’osservazione, questa durata. I passaggi di Venere accadono sempre nelle vicinanze dei solstizi, poichè i nodi dell’orbita corrispondono ai luoghi ove il Sole è in Dicembre e in Giugno: avviene pertanto che in tali stagioni mentre una stazione m ha il Sole al meridiano di sopra, un altra n nelle callotte polari terrestri ha il Sole sull’orizzonte in una posizione corrispondente al meridiano inferiore dell’altra. (V. fig. 65).
     
      Ora in queste due regioni la Terra ha una rotazione opposta rapporto ad un punto esterno; come accade in ogni moto circolare veduto dal difuori della sua periferia: quindi se in m il moto diurno della Terra si fà nel senso stesso del corso di Venere sul Sole, in n si farà nel senso opposto: se nella prima stazione la durata è allungata, nella seconda sarà ritardata e viceversa. Quindi le durate dei tempi in cui si descrivono le corde sono rese anche più sensibili. Questo accadde nel 1769 in cui mentre ad Haiti e altrove si osservava il moto diretto, a Whardous in Lapponia si osserva il moto rovesciato, e la differenza di durata del passaggio salì fino a 27m, donde apparisce che i 9 secondi scarsi di parallasse solare venivano ad esser dati per tre minuti di tempo ciascheduno.
      Però il metodo di Halley ha lo svantaggio che richiede una osservazione completa dell’ingresso e dell’egresso del pianeta fatta in ciascheduno dei due siti lontani.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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