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      Dicesi che venisse a ciò illuminato dall’incidente seguente.
      Stando egli sulla sponda del Tamigi per esser trasportato all’altro lato dalla barca di traghetto, e piovendo con gran calma e tranquillità di aria, fu sorpreso quando al muoversi della barca vide la pioggia scendere tanto obliquamente verso di lui che fu costretto ad internarsi dentro il casotto per ripararsi dall’acqua. Potevasi fin qui supporre sorto un vento repentino che trasportasse le gocce; ma giunto esso all’altra sponda trovò la pioggia calma come prima. Era dunque un fenomeno di composizione meccanica di movimento assai ovvio a concepire e che ogni giorno si prova andando in carrozza. La pioggia scendendo tranquillamente per la verticale AB (fig. 74) nel mentre che la barca camminava per CB, ne nasceva per le gocciole d’acqua un moto relativo inclinato AC che era diretto secondo la diagonale del parallelogrammo costruito sulle due rette rappresentanti la velocità della barca e della pioggia.
     
      Checchè ne sia di questo aneddoto, la teoria è vera: alle gocce di pioggia si sostituiscano le molecole luminose, nelle quali allora si credeva consistere la luce, e alla barca si sostituisca la Terra; considerando una stella collocata presso il polo della ecclittica in S, (fig. 75) essa invierà i suoi raggi SA normali al piano dell’orbita terrestre; l’osservatore in moto secondo la tangente dell’orbita AB, dovrà vedere la direzione del raggio luminoso inclinato secondo la diagonale AC, che nasce dalla combinazione del suo moto di traslazione AB con quello della luce emanata dalla stella secondo SA.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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