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      § I.
     
      Introduzione.
     
      Il titolo di questo capitolo è certamente audace: noi non avremmo osato scriverlo se non ci avesse preceduto il Grande Herschel, e dal trattato si vedrà il senso in cui si prende dagli astronomi, e dietro quali elementi essi vengano formando il loro concetto.
      Non vi è cosa in apparenza più capricciosa che la distribuzione delle stelle sulla Vôlta Celeste. Essa sfida ogni ipotesi ed ogni fantasia. Non pertanto un ordine deve esserci. E come andrebbe errato chi giudicasse capricciose le posizioni dei satelliti di Giove o di Saturno nella osservazione momentanea di una sera; perchè non ne conosce i cicli, così andrebbe errato chi credesse che le stelle non hanno altra disposizione che quella che noi vediamo. La loro apparenza è subordinata alle orbite che esse descrivono nel gran vano, con durate incalcolabili alla brevità delle nostre generazioni; ma lo scoprire l’intreccio di questo grande sistema non sarà sicuramente mai concesso agli abitatori di questo piccolo pianeta.
      Tuttavia vi sono certe forme generali che la scienza ha scoperto, e che ci possono dare una idea di un certo ordine nella distribuzione di queste moli nello spazio.
      Anche allo sguardo più disattento salta all’occhio l’enorme agglomeramento delle stelle in alcune regioni e la loro scarsezza in altre. Se dunque lasciata da parte la pretensione di scoprire l’intreccio dei sistemi, ci contenteremo d’investigare la loro distribuzione generale; il nostro studio ci porterà a molte ed importanti conseguenze.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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