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      La loro luce non è solo la riflessa dal Sole, ma anche la diretta e loro propria. Nè è mestieri a produrre tal luce una proporzionale incandescenza o elevazione di temperatura che le porti alla roventezza, ma basta una tale struttura delle molecole, che le renda capace di scuoter l’etere in certe onde, come noi vediamo accadere nei più freddi insetti terrestri, e nei marini animalcoli e in mille altri casi di fosforescenze comuni avvivarsi la luce per tenuissima forza eccitante senza proporzionata elevazione di temperatura. Le moderne idee del sincronismo ondulatorio tra l’etere e le molecole dei corpi, sono quelle che ci quietano su questo punto tanto controverso.
      21.° Il calore è la forza prima che anima l’Universo; e il calore non è che il movimento. L’energia si trasmette da un corpo all’altro mediante un mezzo continuo, che chiamiamo etere, e noi siamo in contatto con le regioni più estreme dello spazio mediante questo mezzo misterioso, le cui vibrazioni costituiscono il calor radiante, la luce e l’attività chimica vitale, i cui squilibrii di densità producono le attrazioni e i fenomeni elettrici e magnetici. Questo mezzo è quello che tutto lega l’Universo e a tutto dà l’unità malgrado le immense distanze.
      22.° La gravità è una forza che regge tutto il creato, dal sassolino cadente sulla terra, alla Nebulosa che si va condensando nella profondità dello spazio. Essa è la causa prima dell’incandescenza degli astri per la forza viva prodotta nella caduta delle masse che determinò la loro condensazione.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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