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      [1] Supponiamo il lettore abbastanza pratico delle nozioni di sfera e basti aver accennato qui queste cose.
      [2] Il lettore potrà per tal uso consultare gli Atlanti di Bode, l’Uranometria di Argelander, l’atlante di Heis, le carte di Dorna, e le carte di Dien, ed altri autori.
      [3] V. Smyth La Grande Piramide, ecc.
      [4] Vedi John Williams, Observations of Comets in China 1871 pag. XXIII, e seg. ed anche Gaubil, et Biot Études d’Astronomie Indienne et Chinoise, Paris 1862.
      [5] Vedi in fine la tavola contenente questo alfabeto per quelli che non ne fossero pratici. — Le seguenti nozioni elementari del § III benchè inutili per molti lettori pure le soggiungiamo onde altri non abbiano da andare con incommodo a cercarle altrove.
      [6] Il polo celeste in sostanza non è che il punto a cui andrebbe a terminare l’asse di rotazione del globo terrestre prolungato fino in cielo; e l’Equatore celeste non è che l’intersecazione colla sfera celeste di un piano perpendicolare all’asse medesimo che passa per centro della Terra. Il nostro globo ha nello spazio il movimento di traslazione e di rotazione, ma questo si fa come avviene nella trottola girante, che mentre il corpo ruota, il suo asse descrive un cono. Questo cono è descritto dall’asse della Terra in modo che, riferito in cielo, percorre il circolo polare, nell’intervallo lunghissimo di 26 mila anni. Quindi le stelle che esso incontra successivamente sono diverse.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362

   





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