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      Tuttavia è pure evidente che spostandosi il centro vibrante, le origini delle onde varieranno, e che una incalzerà l’altra con legge diversa da quella che avrebbe luogo pel punto quieto. Si capirà ciò che deve accadere, esaminando ciò che accadrebbe se la molecola camminando non potesse scuoter l’etere che a un’onda sì, e a un’onda no: in questo caso le onde non varierebbero di lunghezza, ma si succederebbero come nel caso in cui succedonsi quelle che nascono in un sistema di più punti, uno de’ quali fosse distante dall’altro dell’intervallo ? (dello spazio cioè percorso dal mobile) ora queste onde si sovrappongono e si compongono, ma non si accorciano nello spazio. Se il mobile si allontana, l’onda sarà tutta spostata, ma non allungata. Ne segue ancora che la forma dell’onda sarà cambiata dal moto del punto vibrante, e la curva delle sue ordinate molto mutata, perchè in una fase la velocità molecolare e la traslatoria si sommano mentre nell’altra si sottraggono. Ma questa modificazione è cosa ben distinta dall’allungamento o scorciamento dell’onda.
      Laonde la questione è ridotta a sapere = se queste onde che successivamente si incalzano aventi origine in punti diversi dello spazio, e sulle quali arriva la seconda avanti che la prima sia sviluppata, di sapere dico, se questo incalzarsi possa equivalere o no, per l’effetto ottico, ad un accorciamento di onda nel mezzo in cui esse si svolgono =.
      Il moto dell’osservatore però deve produrre l’effetto di allungamento o di accorciamento nell’onda per il fatto che nel medesimo tempo esso riceve più pulsazioni o meno secondo che si accosta al centro vibrante, o se ne scosta.


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Le stelle
Saggio di astronomia siderale
di Angelo Secchi
Editore Dumolard Milano
1877 pagine 362