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      Difatti il Rosa vuole un monogenismo assoluto pure trovando un polifiletismo che egli considera apparente, e crede di poterlo spiegare con la sua così detta bathysymphylia, cioè con ammettere un'unità di base, originale, dalla quale partirebbero i varî phyla. Ma poi crede anche di potere stabilire una nuova maniera di poligenismo con la origine multipla di una stessa specie in differenti aree geografiche; e questo per disimpegnarsi dalla teoria delle troppe migrazioni, che anche noi da molti anni abbiamo combattuto. Curioso però, Rosa crede che il suo poligenismo cosmopolita possa andar d'accordo con la batisinfilia; a me par di no, perchè la batisinfilia trova l'unità della specie da cui derivano i rami polifiletici, l'unità originaria basale cui questi rami fanno capo, mentre il poligenismo cosmopolita aveva specie simili o identiche in varie aree geografiche, e non rami di unica specie. Rosa, insomma, vorrebbe conciliare come due poli che si toccano, il che è impossibile, il monogenismo col poligenismo. Da qui non comprendo molto; e mi scusi il chiaro professor Rosa, non è questo solo che io non comprendo, ma molte altre sue affermazioni, che qui sarebbe troppo lungo discutere; forse anche non ho ben compreso quello che ho esposto.
      Ponendo fine a queste osservazioni sull'opera di Rosa, voglio dichiarare che io scrivo sulle sue nuove idee, perchè mi parrebbe ingiurioso il silenzio e non occuparmi di chi ha lavorato per un ideale scientifico. L'opera di Rosa, in ogni caso, ha un valore che io direi negativo, in quanto ha rivelato con molto acume le lacune e gli errori di coloro che l'hanno preceduto in questa dottrina dell'evoluzione.


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La vita animale e vegetale
Origine ed evoluzione
di Giuseppe Sergi
Editore Sonzogno Milano
1922 pagine 150

   





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