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      In questa evoluzione ascendente, egli afferma, devono esservi state molte specie umane e probabilmente molti generi. Il ramo umano si è presentato, quindi, come gli altri rami di Primati e di altri mammiferi.
      Come ho detto, ciò è un progresso, perchè vi si riconosce, per così dire, la parità dello svolgimento fra il gruppo umano e il gruppo o i gruppi degli altri Primati e dei mammiferi tutti, non vi si fa eccezione alcuna, come da opinioni precedenti appariva.
      Nell'ultimo lavoro di Keith noi troviamo un concetto affine a quello del Boule. Keith crede di poter stabilire un tronco comune dei Primati, scimmie ed Homo, esistente indiviso nell'eocene inferiore. Questo tronco si sarebbe diviso in rami, di cui il più basso sarebbe quello delle Platirrine, ad esso sarebbe seguito quello delle Catarrine, con esclusione delle Antropomorfe. Da qui nell'oligocene avremmo, due nuove divisioni, cioè quella in due tipi di Primati, una che porta alle forme esistenti di Hylobates, l'altra che va ai generi Cimpansé, Gorilla e Orango. Questa seconda divisione, però, si separerebbe in due rami verso la fine dell'oligocene, uno propriamente umano, e l'altro antropomorfo, che va ai generi sopra nominati: in altre parole, la separazione del ramo comune da questo tipo antropoide sarebbe posteriore a quella di altre forme di Primati.
      Ho detto affine a quello di Boule il concetto di Keith, ma non identico, perchè Boule vuole la separazione del ramo umano fin quasi dallo stadio di Platirrine, mentre Keith crede di porla dallo stadio di antropomorfe, sebbene iniziale.


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La vita animale e vegetale
Origine ed evoluzione
di Giuseppe Sergi
Editore Sonzogno Milano
1922 pagine 150

   





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