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      Sul finire del pliocene e nelle prime fasi del plistocene troviamo l'Uomo con tutti i suoi caratteri umani, eccetto qualche tipo caratteristico, che sembra non aver superato interamente la sua evoluzione, come dirò presto.
      In Italia si hanno due documenti di grande valore, uno attribuito alla fase finale del pliocene, l'altro al quaternario antico; ma il primo è stato contrastato, ammesso e ripudiato, ma difeso da me particolarmente, gli avanzi di Castenedolo presso Brescia(32); il secondo, certamente più sicuro del primo, per indubbie prove di autenticità, ha qualche scettico che lo mette in dubbio. È importante che l'uno e l'altro, nelle forme che presentano, appartengono allo stesso tipo, ciò che per me è una maggior prova di autenticità dello scheletro di Castenedolo: tutti e due hanno forma con caratteri umani di tipo moderno elevato, come, p. e., il tipo mediterraneo; qualche carattere che io stesso rilevai, e che sembra d'inferiorità, si trova anche in crani moderni.
      Anche coloro che ripudiano gli avanzi di Castenedolo e si trovano davanti il cranio dell'Uomo del quaternario antico, trovato in formazione di Elephas antiquus, devono avere una sorpresa, date le idee dominanti sull'evoluzione umana; perchè in quest'epoca antichissima è indubitata la presenza dell'Uomo con tipo eguale all'Uomo vivente; e se le opposizioni persistono, il motivo bisogna ricercarlo appunto in questo che si vorrebbe un tipo Uomo con caratteri scimmieschi, non perfettamente umani, in epoca così remota.


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La vita animale e vegetale
Origine ed evoluzione
di Giuseppe Sergi
Editore Sonzogno Milano
1922 pagine 150

   





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