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      Questi aveva grande amore ai viaggi, e ogni anno al tempo delle vacanze faceva sue escursioni, e viaggiò tutta Europa, e molte parti dell’Asia, e dell’Africa, e l’America, ed è morto professore nell’università di Filadelfia. Egli allora c’insegnava la storia, la geografia, ed il latino nelle favole di Fedro, e insegnava con modi ed aria militare, e ci teneva tutti attenti, e noi gli volevamo gran bene, e si studiava con ardore grande: egli sapeva il gran segreto dell’insegnamento, fare innamorare i giovani Una volta si spiegava Fedro, c’era 1a parola saxa. che fu definita bene secondo grammatica, poi il maestro dimandò. “Chi ci ha a dire qualche erudizione?” Tutti tacevano, io levai la mano, chiesi la parola, e dissi che saxa erano le ossa della gran madre, e recitai la favola di Deucalione e Pirra. “Bravo, dieci punti.” Mi ricordo ancora di quel trionfo, e una volta quando ero già uomo e rividi l’Amarelli ricordammo insieme le ossa della gran madre.
      L’amore che io avevo ai libri mi era stato istillato nell’animo dal caro e benedetto padre mio, il quale era poeta, e aveva fatto versi improvvisi, e ne scriveva che mi piacevano tanto, ed era bel parlatore, e mi ragionava sempre di uomini grandi e della bellezza del sapere, e mi diceva sempre che nei libri si trova tesori inestimabili. “Quando tu leggerai e intenderai bene Virgilio, Lucrezio, Livio, Cicerone, e poi quando saprai il greco e leggerai Omero, Sofocle, Tucidide, tu ti sentirai più che uomo, ci troverai bellezze divine, sapienza profonda; e se tu lavori, e Iddio ti benedice, tu potrai essere grande anche tu.


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Ricordanze della mia vita
Volume Primo
di Luigi Settembrini
pagine 271

   





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