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      Vicino al palazzo del Nunzio in una botteguccia era il libraio Aniello Ruocco, il quale vedendo un signore che andava sbirciando gli scartafacci: “Volete un bel libretto, ma per sei carlini?” gli disse. “Lascialo vedere”. Gli diede il danaro, e andò via. Quel libretto era la Protesta e quel signore il famoso commessario di polizia Campobasso. Dopo un’ora Aniello fu preso. “Chi ti ha dato questo libro?” “Il torcoliere dello stampatore Seguin”. Preso il torcoliere, preso il Seguin. “Chi ti ha dato a stampare il libro?” “Il Corsini, quegli che ha il gabinetto di lettura in via Toledo”. È preso il Corsini, che da prima nega, poi confessa di avere avuto il manoscritto da Giuseppe Del Re. Questi saputo l’arresto del Corsini fugge sopra un legno francese, e va prima in Grecia poi a Marsiglia. Così il filo si rompe. La polizia cercava sapere qualcosa dal Corsini, e dimandava: “Ma il manoscritto era opera di Del Re, o di altri?” “Non so: ma non credo autore il Del Re, perché costui mi faceva grandi premure per riavere il manoscritto, e restituirlo a don Luigi.” “Chi è cotesto don Luigi?” “Non lo so, perché egli non disse altro”. La polizia non pensò a me; ché io non avevo stampato una riga, non andavo a caffè, a ritrovi, a gabinetti di lettura, ed era riuscito a farmi dimenticare: ritenne in prigione i presi, che non furono altri, e aspettò tempo. Le copie del libretto non furono prese, e si sparsero per tutta Italia.
      “Ci vuoi altro che proteste, ci vogliono armi,” diceva Domenico Romeo, “ed io vado a prenderle”. Era questi un gentiluomo di Santo Stefano, terra vicino Reggio, che cauto ed animoso aveva preso accordo coi principali uomini delle provincie di Reggio e di Messina per un moto simultaneo, e partì da Napoli dicendo ai suoi amici: “Se io moro, non vi scuorate, andate innanzi e ricordatevi del vostro amico”. Il giorno primo di settembre in Messina verso la sera una cinquantina di uomini levano il grido “Viva Italia, viva Pio IX, viva la costituzione.


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Ricordanze della mia vita
Volume Primo
di Luigi Settembrini
pagine 271

   





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