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      Dunque per ora non c'è niente, né ci sarà niente. Lo vedrete: il Re farà la grazia". "Cioè impedirà che si commetta un'ingiustizia." E qui cominciammo a, ragionare su la cagione della nostra condanna; ed io dissi: "Dimmi, ché tu lo sai, qual è stata la nostra condotta in carcere: a chi abbiamo fatto male? o piuttosto a chi non abbiamo fatto bene? Abbiamo pregato per gl'infelici, non mai per noi: ed anche gl'impiegati di polizia hanno dovuto lodarci e rispettarci". "Voi avete fatto bene non solo ai carcerati, ma anche ai carcerieri: ed io sarò sempre obbligato al signor capitano Agresti che parlò per me all'ispettore, e non mi fece pagar quella multa." "Ebbene, quando non eravamo in carcere facevamo lo stesso. Non abbiam fatto male a nessuno, non odiamo nessuno; eppure ci hanno dipinti come scellerati, ci vogliono dividere dagli uomini come malefici, ci hanno condannati a morte. Ti pare che siamo scellerati?" "Gesù e Maria! che dite? voi!" "E sai perché ci chiamano tali? Sai chi ci ha ridotti a questo? Perché noi volevamo quella costituzione che fu giurata da tutti, quella costituzione che non è stata ancora abolita con un decreto, che c'è, e ci sarà, ed un giorno sarà rimessa: e guai a chi l'ha spergiurata e conculcata. Sai tu che cosa è la costituzione? Il popolo non ebbe tempo di capire il bene che essa produce, perché i nemici del popolo la fecero durar poco. Costituzione non significa togliere il Re, come vi hanno fatto credere, ma onorarlo, rispettarlo, e farlo amare da tutti più di prima, significa che il Re conosca la verità, i bisogni del popolo, e i desidèri della nazione non da quei grossi birboni che tiene attorno, ma dalla voce dei deputati i quali insieme con lui fanno le leggi: significa che i ministri ed i grandi debbono dar conto delle loro azioni, e se fanno un'ingiustizia, la debbono pagare: significa che ci debbono esser leggi, e non favori, non protezioni, non furti: significa che le rendite dello stato non si debbono spendere a capriccio, non debbono essere mangiate da pochi; perché queste rendite sono il sangue della nazione, son tutti i dazi che la nazione paga, e chiunque ha una casa, un palmo di terra, chiunque mangia, chiunque vive, tutti pagano.


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Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356

   





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