Pagina (40/356)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Dove è Salvatore mio?
      ella diceva. "Sono venuti i Bianchi a prenderlo? perché se lo prendono? io gli voglio parlare per l'ultima volta. Che ha detto il cardinale?" Chiamava mia moglie, chiamava la signora Agresti, e dimandava del marito. Povera donna! stette più ore in questo stato miserando, furono vani i soccorsi che le demmo, e si divise dal marito senza poterlo riconoscere. Venne ancora a vederci l'animosa popolana Marianna, venne la Signora Costanza, la sorella del defunto nostro amico Antonio Leipnecher, venne la Signora Rosalia Cianciulli, donna di gentile famiglia, di gentilissimo cuore, e degna moglie di un caro nostro compagno d'infortunio.
      Molte persone ignote chiedevano di vederci; e noi pregammo don Giulio di non lasciare entrare altri che i parenti. O buon don Giulio! quanto fece per voi, quanto dolore sentì per noi! Ma ecco due ignoti che son preceduti da un custode, il quale ci dice: "Questi due signori, amici del direttore di polizia, son venuti per vedervi". Filippo rispose: "E che siam bestie curiose noi?" Eran due brutte facce stupide, che tosto andaron via.
      Vennero gli avvocati C. de Vivo, Biagio Russo, Francesco Bax, e l'egregio Federico Castriota, che tanto aveva fatto e detto per noi. Ci dissero: "Il procurator generale vi fa sapere che alle 3 pomeridiane partirete: voi andrete all'ergastolo, gli altri ai ferri". "E non ci si leggerà la grazia?" "Nulla: un ordine è venuto come fulmine: tutto è pronto: onde voi preparatevi." Molti de' nostri partirono per prepararci il necessario.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356

   





Salvatore Bianchi Chiamava Agresti Marianna Signora Costanza Antonio Leipnecher Signora Rosalia Cianciulli Giulio Giulio Eran Vivo Biagio Russo Francesco Bax Federico Castriota