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      Una impareggiabile signora estera rimase in mia compagnia per molte ore. Oh come grondavano di lacrime i suoi occhi! Mi prendeva le mani ed esclamava: "Povera amica mia sventurata; come sento il vostro dolore!"
      Verso il mezzodì ti mandai quella letterina ed i figli ti scrissero anche essi. Sentimmo che i giudici si erano riuniti in casa dell'empio presidente Navarra per quel rescritto che tu sai. Intanto il giorno si avanzava, i palpiti crescevano, nulla di positivo si vedeva, se non grande desiderio in tutti di vedervi presto fuori pericolo di morte.
      Mentre così stavamo giunse un foglio scrittomi da Michele Pironti e Carlo Poerio dicendomi le seguenti cose:
     
      Stimatissima e venerata signora Raffaella,
      Qui sono giunte notizie di dolorose perplessità in cui vi hanno gettate notizie contraddittorie, io mi affretto a scrivervi per liberarvene. Qui non vi ha nulla di mutato da ieri, è falso che siasi data nessuna disposizione, anzi il mio carissimo e diletto Luigi con Filippo e Faucitano poco fa li abbiamo veduti, e tutto predice che in breve li riabbracceremo tra noi. La signora Dono sarà già da voi; se non ancora è giunta vi dò la notizia della principessa Torchiarolo, cioè che la grazia è già fatta.
      Vivete di buon animo, infelice e generosa donna, io spero vedervi ben tosto presso il mio dolcissimo amico. Un bacio ai cari ragazzi e credetemivostro dev. ed affez. servo
      Michele Pironti
      P. S. Ore 23,30. La grazia è giunta in Napoli, ed è presso il ministro di giustizia. Già gl'ispettori straordinari che erano di guardia sono stati chiamati con una [lettera] pressante.


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Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356

   





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