Pagina (66/356)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Mentre io mi proponeva di non lasciarti per quella giornata, ecco l'ordine di presta partenza. Io ti dimandai: "Per dove?" Tu mi rispondesti: "Andiamo sepolti per sempre in un ergastolo; ma non ti addolorare, c'è un Dio per noi: fida nel tempo, e nella umanità che cammina". Ed io ti dissi: "Dopo che ti ho veduto condannato a morte, posso sentire altro dolore?" Io ricordo tutte le parole che dicesti in quel momento. Tu mi dicesti: "Ti raccomando la tua salute ed i nostri figli". E rivolgendoti ai figli: "Figli miei," dicesti, "voi non avete più padre, perché io sarò chiuso in un ergastolo, e chi sa per quanti anni non ci vedremo. Non piangete, perché i vili piangono, vostra madre non piange, ubbidite a vostra madre, amatela, assistetela, non vi resta che lei. Siate buoni, siate virtuosi, pensate che l'anima mia è sempre con voi: pensa, o Raffaele, che sventura è venuta nella tua famiglia; se vuoi vendicare tuo padre, affaticati a studiare, diventa uomo dabbene e virtuoso, e così lo vendicherai, perché i nemici di tuo padre ti vorrebbero vedere ignorante e malvagio. Ricordati queste tre parole: Dio, patria, onore. E tu, o mia Giulietta, ricorda queste parole, non allontanarti mai da tua madre, statti sempre vicino a lei, sì buona, sì pietosa, ricordati che sei figlia mia, sei figlia di tua madre". Queste furono le ultime parole che dicesti ai tuoi figli. Io le ricordo ed i poveri figli piangevano.
      Venne l'ora della partenza, ci demmo l'ultimo bacio e l'ultimo addio; tu benedicesti i figli, e fummo divisi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356

   





Dio Raffaele Dio Giulietta