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      Perché non costringerli ad un lavoro qualunque, che li renderebbe men tristi, che farebbe risparmiare la metà della spesa che si fa per essi, che sarebbe utilissimo alla stessa società che essi hanno turbata?
      La spesa per i forzati sani e per gli ammalati è la medesima che per gli ergastolani. E però ognuno può agevolmente conoscere quanto si spenda ogni anno pei malfattori condannati, dai quali si trae poca o nessuna utilità.
     
      8a Categoria - Condizioni
     
      Gli ergastolani sono la più parte dell'infima classe del popolo, pastori che han veduto il lupo rubare ed uccidere le pecore, ed essi han rubato ed uccisi gli uomini; bifolchi, bracciali, pochi e cattivi artigiani. Gente rozzissima, che tiene ancor del macigno; di cui taluno non dormì mai a letto, altri non mangiò mai carne di bue, altri non distingueva le monete di rame, ed altri vedendo una sera una mensa imbandita (una mensa nell'ergastolo!) s'inginocchiò credendo si dovesse celebrare una messa. Quando io vedo taluno di costoro e gli parlo, io dubito fra me stesso se costui sia nemico della società, o la società sia stata crudele nemica di costui. Qui vennero a scuola di misfatti, di libidini, e di qualche mollizie: molti giovani imparano a leggere e scrivere.
      Vi sono dodici ergastolani di condizioni civili, cioè sette per omicidio e furto, uno per omicidii, due per falsamoneta e furto, uno per falsamoneta, uno per falsità di carte. Alcuni tra costoro sono vasi di ogni nequizia.
      Vi sono cinque monaci e quattro preti per delitti comuni.


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Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356

   





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