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      Quando incontrerò un dove cadere ed aver pace? Questa solitudine mi spaventa assai; onde talvolta io parlo con questi che mi circondano, e cerco veramente di fuggire da' miei pensieri.
     
      Il volgo a me nemico ed odioso
      (chi il crederia ?) per mio rifugio io chero:
      tal paura ho di ritrovarmi solo!
      PETRARCA
     
      E che volgo è quello che io chero! Spesso mi passo la mano forte forte su la fronte, e nei capelli per smuovere, scuotere il cervello, e quasi fisicamente scacciarmi dalla mente certi pensieri obbliqui che mi lacerano come acuti coltelli la vita, che in me pensa e sente. Spesso con un ciabattino che è allogato vicino a me, col letto suo vicino al mio, e che siede a tirar lo spago innanzi al suo bischetto mentre io scrivo e penso e fantastico seduto presso le tavole del mio letto, spesso io parlo con lui di scarpe, di ciabatte, di suola, di pelli, e riguardo stupidamente i molti e sudici strumenti della sua arte.
      Santo Stefano, 5 marzo (1854).
      Dopo tre mesi che giunsi nell'ergastolo ne feci una descrizione, che non so se sia andata perduta, come son perdute tante altre carte che ho scritte. Io scrivo perché scrivendo il duol si disacerba, perché ho bisogno di scrivere; e s'io non scrivo, non vivo. Che orrore e che tremore io sentivo allora vedendomi in questo luogo e tra questi uomini: come raccapricciavo ad udire raccontare da fiere bocche fierissime uccisioni, descrivere i colpi di coltello, l'assalire, il ferire, il morire; come inorridivo al veder le continue risse, e le spesse uccisioni!


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Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356

   





Stefano