Pagina (263/356)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non voglio dire che avrebbe dovuto dimandargli quando e dove il Giordano ed il Sessa gli avevan parlato di questo comitato, e dei suoi pretesi membri; ma per Dio! il Margherita confessa che è stato due volte arrestato e il commessario non gli dimanda perché. Questo perché viene detto dopo dieci giorni, il 21 ottobre, e dal prefetto, ed un perché freddo; come vagabondo; ma non si è detto perché fu tenuto da luglio a tutto agosto in carcere e poi mandato in Siracusa. Ma sia pure qualunque la causa della nessuna curiosità con cui fu fatto questo interrogatorio, il commessario dovette certamente rileggerlo, e rileggendolo doveva non contentarsene, richiamare il Margherita e fargli mille altre dimande. Niente affatto: la cosa, come tutte le cose di questo paese, va al contrario. Dapoiché il 16 ottobre il commessario volendo mostrare al detenuto Luciano Margherita il diploma a lui intestato dice:
      lo abbiam fatto rilevar dalle prigioni e venire in nostra presenza, e fattogli estensivo tal diploma l'ha riconosciuto [18]": e nello stesso giorno 16 ottobre il Margherita, sentendo che nella sua dichiarazione ci erano quelle mancanze che il commessario non aveva sentite, chiede egli di voler parlare e dire grandi cose che interessano il governo [19]. Queste cose sarebbero impossibili anzi inconcepibili, se non ci fosse una chiara e limpida spiegazione: che si macchinava e si sperava di far dire altro da Margherita; e però non si badava a questa prima dichiarazione, si preparava la seconda che è larga e lavorata, nella quale si vede la grande architettura e l'industrioso ricamo delle postille.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356

   





Giordano Sessa Dio Margherita Siracusa Margherita Luciano Margherita Margherita Margherita